da Eschilo
con un coro da Derek Walcott
e con le parole di Roberto Calasso,
il pensiero di Robert Graves, Karoly Kereny,
Giulio Guidorizzi
e l'eterna presenza di Samuel Beckett

chi è laboratorio teatro (in)stabile

di fatto laboratorio teatro (in)stabile è michele collina. nato a bologna nel 1972 studia lettere moderne, si laurea su samuel beckett e va moltissimo a teatro studiando regia per conto proprio. a questi studi affianca quelli di dizione, lettura espressiva, scenografia e inizia l’attività di autore, dopo un improvviso crollo del pudore, nel 2005 e di regista nel 2006-2007 con la realizzazione del travestimento beckettiano della medea di euripide. è con quello spettacolo che approda a siracusa, al festival del teatro classico per le scuole organizzato dall’I.N.D.A., l’istituto nazionale del dramma antico, entrando subito a far parte del gruppo dei referenti della fondazione per bologna e provincia. ha portato al festival siciliano, oltre a medea -un travestimento-, le baccanti della montagna uno spettacolo nato da una riflessione su due testi tra i più misteriosi della storia del teatro: baccanti appunto e i giganti della montagna di pirandello tra i quali si è cercato, e forse trovato, un punto di contatto. con la produzione 2009-2010, i persiani di tutte le guerre andato in scena al momento  per nove volte, visto da quasi 1500 spettatori, ha vinto il premio speciale della giuria di esperti al festival di teatro per le scuole organizzato dall'I.T.C. di san lazzaro "per la grande carica di energia profusa in scena, per lo spirito di gruppo e per l’alto livello qualitativo della recitazione". tra le produzione di cui è autore e regista,  lamiere -monologo per donna che si libera- con elena ferrari è un monologo serrato che precede la morte di una ventenne in un incidente stradale: una presa di coscienza sulla falsità delle relazioni e sull’ipocrisia del mondo. ne il sogno del pagliaccio addormentato l’attore e giocoliere federico benuzzi entra nei panni di dieci personaggi le cui storie si intrecciano sulla pista di un circo nel faticoso tentativo di indagare la natura umana. a questa passione si affianca quella per l’insegnamento. e le sue classi, alle quali ricorda sempre che “non esistono piccole parti, ma esistono solo piccoli attori”, sono l’unica platea di fronte alla quale non è del tutto vinto dalla timidezza.