da Eschilo
con un coro da Derek Walcott
e con le parole di Roberto Calasso,
il pensiero di Robert Graves, Karoly Kereny,
Giulio Guidorizzi
e l'eterna presenza di Samuel Beckett

venerdì 22 aprile 2011

in attesa della "prima"

Ecco l'articolo che Massimiliano Rubbi ha scritto per Casalecchio News in occasione della prima del 6 maggio...
Il coraggio delle Supplici
Il nuovo progetto teatrale di Michele Collina, tra Eschilo e Beckett
L’ambizioso tentativo di completare la trilogia incompiuta di Eschilo di cui si è conservata solo la tragedia Le supplici, attingendo agli stimoli della contemporaneità per sviluppare i temi quanto mai attuali dell’autore greco: il diritto di asilo per chi fugge dalla propria patria, la ragion di stato in conflitto con le ragioni di umanità, il ruolo complesso delle donne. Va in scena in prima assoluta venerdì 6 maggio alle 21.00, presso il Teatro Comunale A. Testoni (ingresso libero fino a esaurimento posti), Supplici - la morte l’amore l’acqua la vita, il nuovo progetto teatrale del laboratorio teatro (in)stabile diretto da Michele Collina, patrocinato da Casalecchio delle Culture e Comune di Zola Predosa. Un atto unico che mescola le parole eschilee a un coro da Derek Walcott (Nobel per la Letteratura 1992 e simbolo dell’incrocio tra culture ed etnie realizzatosi nei Caraibi), alle parole di Roberto Calasso, al pensiero di Robert Graves, Karoly Kereny e Giulio Guidorizzi e alla “eterna presenza di Samuel Beckett”. 
La sofferta scelta di Pelasgo, re di Argo, di affrontare la guerra con l’Egitto per difendere l’accoglienza alle cinquanta Danaidi in fuga non impedisce il loro matrimonio forzato con i figli di Egitto; ma il prosieguo del mito narra l’eccidio che le donne compiono dei loro mariti, e l’apparente debolezza e ambiguità delle figure femminili lascia campo alla loro effettiva immensità, capace di domare gli uomini (eroi come scrittori) e sovvertire l’ordine costituito da loro. Uno spettacolo che si colloca nella scia di I Persiani di tutte le guerre, che ha inaugurato il 25 aprile 2010 a Casalecchio un viaggio in cui ha incontrato grande apprezzamento di pubblico e critica (tornando al Pra’ Znein l’11 settembre scorso), nel combinare il dramma antico alle più stimolanti esperienze del teatro e del pensiero contemporanei, rivelandosi al contempo di stretta attualità in un momento di difficili viaggi di esilio attraverso il Mediterraneo: “è al coraggio di madri e mogli, amanti e amiche, e - in questi giorni - di giovani studentesse, Antigoni di Tripoli, Il Cairo, Tunisi, che questo lavoro è, prima che a tutti gli altri, dedicato”.

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